MATER… è più una specie di campione, un assaggio.

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Disponibile dal 24 novembre 2023, in CD e su tutte le piattaforme digitali, il nuovo EP “Vear” della band bolognese MATER, distribuito e promosso da (R)esisto. Produzione artistica Michele Guberti (Massaga Produzioni), realizzato presso il Natural Headquarter Studio di Ferrara.

L’EP contiene quattro tracce attraverso le quali i MATER mettono in mostra molti dei colori della loro tavolozza. Ci sono il pop vagamente dark e straniato di “Lollipop”, l’aggressione sorniona e malinconica di “Nothing”, le trame ondeggianti, ricercate ed emotive di “Feels like home” e l’apparente spensieratezza indie di “I lied”, alla quale fa da contraltare un testo pieno di rimpianto e risentimento.
Dal punto di vista lirico “Vear” non ha un tema ricorrente, ma le parole dei quattro brani girano sempre attorno a un gomitolo di sentimenti di fondo fatto della paura infantile di chi, dopo aver subito colpi duri e inaspettati, si rifiuta di arrendersi e si prepara ad affrontare l’ignoto, temendo di soffrire ancora, mentre si lecca le ferite dei colpi che non credeva di meritare. Il tutto è sintetizzato dall’immagine della copertina del primo singolo, “Lollipop”, disponibile dal 27 ottobre su tutte le piattaforme digitali, che ritrae un pugile bambino dallo sguardo mesto e combattivo, già segnato dai pugni dell’avversario.

I MATER sono un gruppo bolognese composto da Riccardo Fedrigo, Alessandro Donegà, Riccardo Roncagli e Daniele Benasciutti. La band prende il nome dalla traduzione latina di “Mother”, il brano di John Lennon che apre l’album “Plastic Ono band”, primo lavoro solista dell’ex Beatles. Hanno all’attivo un EP autoprodotto intitolato “Not this time” pubblicato nel marzo del 2022.
“Lollipop” è il nuovo singolo della band, che anticipa l’uscita dell’EP “Vear”, disponibile dal 27 ottobre 2023 su tutte le piattaforme digitali e in rotazione radio, pubblicato e distribuito da (R)esisto. Produzione artistica Michele Guberti (Massaga Produzioni), realizzato presso il Natural Headquarter Studio di Ferrara.

1) Il 24 novembre esce il nuovo EP “Vear”, volete parlarcene e presentare il progetto?
Ci siamo formati alla fine del 2019, quindi un attimo prima del Covid. Questo ha fatto sì che i primi due anni della nostra storia come band li abbiamo trascorsi a scrivere canzoni. Quando abbiamo deciso di fare “Vear” ci siamo trovati in una difficoltà enorme perché in quattro tracce volevamo cercare di rendere esplicita la maggior parte delle nostre sfaccettature. Non è un greatest hits dei nostri primi tre anni insieme, è più una specie di campione, un assaggio.

2) Che genere fanno i Mater?
Proprio non si scappa da questa domanda! Per me si chiama rock’n’roll…che non è una risposta particolarmente illuminante, ma la domanda è decisamente capziosa. Ci piacciono le canzoni, ci piacciono le chitarre, ci piace la batteria, il basso pulito, distorto e col chorus. Ci piacciono i synth, anzi ci piace il nostro Ronk che suona i synth. È il nostro bassista, ma di professione fa il tastierista: c’è più musica in un suo mignolo che nel 90% della classifica degli streaming degli ultimi 12 mesi.

3) Il nuovo disco esce per (R)esisto, come è nata la collaborazione?
Nel 2022 abbiamo fatto un EP autoprodotto. Lo abbiamo mandato in giro per il mondo, avremo contattato più di 300 etichette. Abbiamo ricevuto qualche risposta, ma quella di (R)esisto è stata l’unica che ci ha dato la sensazione che avessimo a che fare con persone serie. Ci hanno solo scritto: “Mandateci dell’altra roba”. E dopo qualche settimana Max Lambertini ci ha detto: “Venitemi a trovare a Ferrara che facciamo due chiacchiere”. Da lì è nato tutto il percorso che ci ha poi portato in studio con quel gigante della consolle che è Michele Guberti. Lavorare con loro a “Vear” è stato esaltante. Davvero.

4) Quale canzone del vostro EP vi rappresenta meglio?
Te l’ho detto, “Vear” è un assaggio di tutte le nostre facce. È come se ogni brano avesse una sua funzione. “Lollipop” è la malinconia un po’ delirante e un po’ incredula di un figlio che perde la madre, “Nothing” la rabbia e il rancore di una persona con il cuore spezzato, “Feels like home” è una dichiarazione d’amore verso il fare musica, mentre “I lied” è un’altra faccia di una debacle sentimentale. Questo per quanto riguarda i contenuti lirici. Musicalmente con questo EP copriamo uno spettro che va dal dark pop all’indie-core passando per il british e l’art rock.

5) Qual è la vostra personale visione dell’attuale scena musicale italiana?
Boh. Quale scena? A noi piacciono le canzoni, la musica. Non vogliamo fare nomi né in positivo né in negativo. Devo dire che di innovativo mi pare ci sia ben poco in giro. O, meglio, ben poco a livello autoriale di canzoni. Ci sono artisti sperimentali che propongono soluzioni interessanti dal punto di vista dei suoni, delle atmosfere, ma poi dentro non ci trovo i pezzi. Quindi facciamo che badiamo a noi e andiamo avanti per la nostra strada.

6) Cosa bolle in pentola per il futuro?
Vogliamo suonare in giro per far sentire “Vear” e i Mater a più gente possibile. Poi…vedremo.

7) Come possono mettersi in contatto con voi i nostri lettori e su quali canali si può acquistare ed ascoltare il disco? La nostra musica è disponibile su tutte le varie piattaforme digitali, Spotify, Apple music, amazon, youtube, etc. Per quanto riguarda i social ci trovate su Instagram e su Facebook. E anche su TikTok, così, per sembrare dei giovani…

Link ascolto “Vear”: https://bfan.link/vear

www.facebook.com/Materband
www.instagram.com/matertheband

- 21/11/2023

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