“The Nice Guys”: una strana coppia di detective in una L.A. glamour e pop

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Nella Los Angeles di fine anni Settanta, il detective privato Holland March (Ryan Gosling), cinico, alcolista, vedovo e padre di Holly (Angourie Rice), adolescente più perspicace di lui, è ingaggiato dalla signora Glenn (Lois Smith) la quale è convinta di aver visto ancora in vita sua nipote, la nota pornostar Misty Mountains, deceduta in un incidente automobilistico due giorni prima. Indagando, il detective si mette sulle tracce di Amelia Kutner, una ragazza scomparsa che potrebbe essere stata scambiata dalla signora Glenn per Misty. A complicare ulteriormente il già difficile incarico, ci pensa Jackson Healey (Russel Crowe), duro risolutore dai metodi spicci assoldato da Amelia con l’intento di non farsi trovare da Holland. Dopo un violento avvertimento ai danni del detective, Healy viene a sua volta aggredito da alcuni ceffi in cerca di Amelia. Capita la gravità della situazione, Healy si ritrova a dover collaborare con Holland per rintracciare la ragazza prima che sia troppo tardi.

Tra gli anni Sessanta e Settanta, il sottogenere del buddy movie ha fatto si che si creassero delle vere e proprie coppie di personaggi protagonisti, impegnati in avventure ai limiti dell’incredibile ma anche – spesso e volentieri – scanzonate rispetto alla realtà. Fenomeno cinematografico, questo, che è riuscito a sopravvivere e ben radicarsi nelle decadi successive fino ad oggi, portando sul grande schermo storia di uomini malmessi che, per pura coincidenza del destino, si ritrovano a diventare degli eroi. Sfruttando la scia di un effetto nostalgia e della mancanza – negli ultimi anni – di buddy movie degni di nota (eccezion fatta per alcune pellicole), lo sceneggiatore e regista Shane Black (papà delle sceneggiature dei cult degli anni Ottanta Arma letale e del sequel Arma letale 2) ha fatto centro, scrivendo e dirigendo The Nice Guys (id., 2016), un’opera inusuale che si distacca dal filone della produzione mainstream.

Azzeccata miscela di action, noir e black comedy The Nice Guys è un tuffo nel passato, un balzo temporale verso la fine dei Seventies statunitensi, anni contrastanti e sopra le righe ancora scossi dal fantasma della guerra del Vietnam, dallo scandalo Watergate e da varie proteste. Con piglio asciutto e tanto stile, Black delinea alla perfezione l’archetipica coppia di (anti)eroi al centro delle vicende: il detective Holland, che crede di essere tagliato per tale lavoro da segugio ma, nonostante la supposizione, si rivela piuttosto incompetente, combinaguai e fifone a cui si contrappone la granitica figura del picchiatore Healy, dotto, bravo nell’utilizzare le giuste parole nei momenti opportuni e capace, senza esitazione alcuna, di menar le mani quando serve. Due personaggi altamente diversi quelli di The Nice Guys che si ritrovano, volenti o no, invischiati in una losca e difficile indagine fatta di omicidi, scomparse, pestaggi, film pornografici e oscure macchinazioni politiche, il tutto avvolto dall’area urbana di una Los Angeles sporca e notturna, in cui imperversano le atmosfere decisamente hard boiled degne della migliore letteratura noir, al di sotto della mastodontica presenza della decadente insegna di Hollywood.

Nonostante i toni siano molto cupi e maturi, allo stesso momento il regista e sceneggiatore inserisce all’interno di The Nice Guys anche l’aspetto più patinato, più sfarzoso degli anni ’70. Non per niente Holland e Healy dimostrano di essere una strana coppia di detective in una L.A. glamour e pop, nella quale le feste private a base di alcool, droga e sesso sono all’ordine del giorno e le manie di divismo si consumano su Sunset Boulevard, su quel viale del tramonto tanto caro all’industria cinematografica hollywoodiana. Benché The Nice Guys si regga per intero sulla contrapposizione storia matura/contorno scanzonato, il film di Black funziona alla perfezione grazie all’alchimia che si crea nel giusto dosaggio di generi più adulti (il noir e l’action) a quelli più leggeri (come la commedia). Sebbene The Nice Guys abbia in itinere uno script molto adulto, è proprio la presenza dell’humour (spesso nero) dei due protagonisti che aiuta a stemperare e ridicolizzare momenti di tensione e di brutale violenza.

Senza inutili speculazioni sulla ricerca di difetti o pecche insite al suo interno, The Nice Guys è un’opera ben confezionata, con una coppia d’azione – quella di Gosling e Crowe – in stato di grazia, che regala due meravigliose interpretazioni mai troppo seriose né troppo banali, le quali si vanno ad affiancare a quelle già mostrate in importanti opere come Blue Valentine, Drive e Come un tuono per il primo, L.A. Confidential, Il gladiatore, A Beautiful Mind e Cinderella Man per il secondo. Avvalendosi di una regia impeccabile, di una fotografia altamente funzionale alle ambientazioni losangeline da cartolina, di una ritmica colonna sonora e di qualche citazione sparsa qua e là (chiari riferimenti ad Arma letale 2, L’ultimo boyscout e Kiss Kiss Bang Bang, tutte e tre creature del Black sceneggiatore e regista), The Nice Guys ipnotizza lo spettatore con il suo susseguirsi di rivelazioni e colpi di scena tra una sparatoria, una scazzottata e buffe gag (in)volontarie, fino alla fine del suo minutaggio in cui, con molte probabilità, gli occhi di ogni cinefilo brillano dalla felicità.

- 11/12/2017

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