Pardes di Alessandra Paradisi (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno). Intervento di Paola Scialpi

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Da qualche giorno in uscita la nuova pubblicazione nella collana di poesia Fuochi diretta da Ottavio Rossani dal titolo Pardes di Alessandra Paradisi.  Scrive il curatore della collana: “Poema inusuale e imprevedibile, questo Pardes (Paradiso): nel nome dell’autrice c’è il suo destino letterario. Leggere il dettato biblico della Genesi sulla propria misura di poeta, che interpreta, ma soprattutto intuisce. La meta: tradurre i pensieri del testo sacro in una leggibilità contemporanea. Un’ispirazione di umanità lontana dalla storia, nell’annullamento dello spazio-tempo, per respirare l’illuminazione del racconto eterno della Creazione. Il coraggio sfiora l’ardimento di capovolgere il senso della visione e suggerire l’umiltà di conoscere l’esperienza umana attraverso il rigore letterario del proprio nome, invertendo la prospettiva storica dell’esistenza: non più il passare del tempo, ma il sentire dell’essere.” (Ottavio Rossani). La raccolta di poesie “PARDES (Paradiso)” di Alessandra Paradisi parte proprio dal suo nome e già questo ci fa subito intuire come lei e i suoi versi siano un tutt’uno. Alessandra Paradisi è sicuramente una combattente. Ama solcare i mari della vita con curiosità, stupore, conoscenza e ardimento. Ha trascorso significativi periodi della sua vita nei paesi arabi cercando in altre culture (tra cui quello ebraico) i loro alfabeti, le loro grammatiche, le loro tradizioni anche nascoste. Molto interessanti le sue divagazioni sulla Genesi, allontanandosi a volte dalla storia, creando nuove e personali indagini incisive tra letteratura e simbologia. Una viaggiatrice dunque non solo per esplorare mondi lontani ma anche per una ricerca umana che trasferisce con grande capacità poetica nei suoi versi. Le poesie di Alessandra Paradisi ci ricordano il continuo fluttuare delle onde che si rincorrono, si sfiorano e quasi sono già divise. O come le nuvole che anch’esse si sfiorano e in un attimo sono già lontane. Sono sguardi sul fluire della vita, sguardi veloci ma mai superficiali. Il tempo scorre e il desiderio di conoscere è lì che avanza. Il mondo racchiuso nei suoi versi è un mondo fatto di affetti, di ricordi, di amore forse a tratti un pò nostalgico ma mai malinconico. L’autrice non concede spazio alla malinconia, lei ha bisogno di vivere la sua vita intensamente con un occhio sempre attento a ciò che incontra. Tutto le serve per la sua fame di conoscenza, di sapere, di osservare. Per lei la vita è un regalo e come tale lo riversa nelle sue poesie che ad un occhio poco attento possono sembrare sguardi veloci, ma sono invece densi e colmi di desiderio di andare già oltre senza fermarsi perchè molto altro attende di essere l’oggetto della sua attenzione …

“Fermiamoci qui; // accostiamo i pensieri // prima che trovino parole // C’è ancora tempo per sorprenderci altrove //  inseguendo un bacio // o una risata.”        

Info link

https://iquadernidelbardoedizionidistefanodonno.com/posts/8298824215577468343?hl=it

 

- 23/04/2021

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