Letture sotto l’ombrellone: “Libri che mi hanno rovinato la vita e altri amori malinconici” di Daria Bignardi

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“Libri che mi hanno rovinato la vita e altri amori malinconici” è l’ultimo lavoro/memoir di Daria Bignardi. Sorreggendo con una mano un filo sottile ma robusto l’autrice si narra attraverso tutte le opere che hanno contraddistinto la sua vita partendo dalla sua adolescenza di tredicenne curiosa di sperimentare proposte di lettura che potremmo definire adulte sino ai giorni presenti. Nel corso di questa lucida trattazione, in bilico tra un flusso di coscienza bene articolato e ricco di incontri, esperienze di vita personale e professionale, e una elencazione precisa e coerente, consapevole di spaccati del proprio vissuto, la Bignardi mette a nudo sé stessa con grande coraggio. Quel tipo di sincerità che appartiene a tutti coloro i quali hanno deciso di trincerarsi in modo precoce e a ragione dietro libri noti e meno noti, bevendone il senso l’uno dopo l’altro, per arricchire una quotidianità non scevra da incertezze e interrogativi. Proiettando nelle letture scelte con cura certosina (o al contrario per caso e sull’onda emozionale del momento) la loro ansia di vivere, il desiderio di crescere, di conoscere il mondo anche attraverso la prospettiva personale di chi aveva cercato di mostrarlo raccontandolo a terzi. In questo progetto l’autrice decide in un primo tempo di ricavarsi una nuova “stanza tutta per sé” subaffittando un appartamentino troppo bello e ricercato per permetterle tuttavia di scrivere con la giusta concentrazione; scoprendo, non senza una certa sorpresa, come il flusso delle parole sia certe volte così potente da poter fare a meno di un locus amoenus in cui collocarsi per attingere dalla propria interiorità ed elaborare pagine di scrittura. Il titolo è volutamente provocatorio nei confronti del lettore; nessun libro, neanche quello più scontato o lontano dalla nostra lunghezza d’onda (quello che magari dietro consiglio di Pennac abbiamo deciso di non portare a termine oltre un certo numero di pagine) non può esimersi dall’aver contribuito a creare la nostra interiorità, punti di forza e punti di debolezza; le aspettative verso il mondo reale che giocoforza ci circonda. Certi tratti caratteriali che ci contraddistinguono e addirittura alcune scelte esistenziali che hanno segnato segmenti del nostro percorso di vita. Poco importa che siano stati Sologub o Flaubert o un qualsiasi altro autore arcinoto o di nicchia letto magari in maniera precoce, sottobanco, con un’urgenza che non ha nulla a che spartire con i tempismi ammodo.  Storie di cui in un particolare frangente avevamo un disperato bisogno, privi com’eravamo di strumenti che non possedevamo e di parole che avremmo voluto sentire dalle persone a noi vicine di contrappunto al nostro dolore e alla nostra malinconia, certamente, ma anche alla frenesia gioiosa di vivere col vento in poppa e tra i capelli giornate che, lo sapevamo già, a noi non sarebbero più ritornate con la schiettezza, il pathos, la spietata sincerità dovuti. “Libri che mi hanno rovinato la vita” non è un semplice andare a ritroso nel tempo à la recherche di qualcosa che non si è compiuto quanto piuttosto l’opportunità preziosa di riflettere su ciò che eravamo e su ciò che siamo alla fine dell’ultima battaglia combattuta, finalmente liberi di bere uno spritz al tramonto in pace con sé stessi. Senza sentirci in colpa per ciò che rimanderemo a domani perché non esiste più nulla capace di ferirci, che sia lo sviluppo tragico e inaspettato (ma coerente) di un testo narrativo o un amore senza quell’iniziale maiuscola con cui l’avevamo da principio con indulgenza e fiducia contrassegnato.

Lucia Guida

Daria Bignardi, Libri che mi hanno rovinato la vita e altri amori malinconici, ISBN 9788806252588, € 16,50

 

- 17/07/2022

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