La Tempesta Gentile: intervista

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“Esplorazione” è il primo singolo de La Tempesta Gentile che anticipa l’album di debutto “LTG”, rappresenta per la band il lato più immediato, giocando su contrasti tra la ruvidità di matrice grunge e atmosfere quasi dream-pop più rilassanti e rassicuranti, come a voler raffigurare i diversi stati d’animo che si provano durante un lungo viaggio, verso luoghi completamente sconosciuti, fra tensione e speranza, lontani dalla propria comfort zone.

Quali sfide avete affrontato quando avete iniziato la vostra carriera musicale?

La più importante sicuramente è stata quella di avere lo stesso impatto di una rock band “tradizionale”, partendo dalla nostra particolare formula, a duo.  Reinterpretare un genere così denso e stratificato come lo shoegaze con questa formula così compatta, è stata quindi una bella sfida, e tutto ciò ha richiesto in primis una conoscenza profonda dell’effettistica, applicata sia al basso che all’handpan.

Trasformare il suono di un basso in una o più chitarre non è semplice, cambia anche il modo in cui devi suonare il basso, ti trovi ad avere a che fare con arpeggi e accordi, su uno strumento che normalmente si suona nota per nota, e devi saper gestire alla perfezione i due canali di uscita.

Gli arrangiamenti vanno quindi studiati nei minimi particolari per far rendere al meglio allo stesso tempo i suoni di basso e chitarra.

È stato difficile anche imparare a creare ed utilizzare i loop dal vivo, fondamentali per stratificare i suoni. Un conto è creare loop con suoni secchi e ritmici, un altro è farlo con suoni eterei, lunghi e poco definiti. Questa è stata forse la parte più difficile, abbiamo impiegato un po’ per trovare il setup ideale.

Ci sono stati momenti difficili che avete superato e che hanno contribuito a plasmare la vostra determinazione?

Finora è andata liscia, trovandoci alla perfezione come musicisti e come persone. Chiaramente abbiamo impiegato un po’ di tempo per imparare a gestire tutta l’effettistica, ma pur essendo una fase difficile, è sempre stato un momento stimolante, e quindi positivo. Le difficoltà ci devono sempre essere per poter crescere, l’importante è avere la giusta attitudine.

Quali artisti o eventi hanno avuto un impatto significativo sui vostri primi lavori?

Musicalmente parlando, gli anni 90 in generale hanno avuto un forte impatto su di noi, un po’ perché da lì vengono i nostri primissimi ascolti, un po’ perché quello è stato il periodo d’oro della musica indipendente italiana. Quel periodo ha lasciato un’impronta profonda dentro di noi e sicuramente ci ha avvicinati alla musica. 

Quali sono state le principali influenze musicali o sonore per questo singolo?

Sicuramente ci ispiriamo sia in Esplorazione che a tutto il disco in generale, alla scena shoegaze dei primi anni 90 (quindi a band come My Bloody Valentine, Ride, Catherine Wheel, Slowdive, ecc.) e a tutte le band che l’hanno ripresa e riletta successivamente.

Le influenze comunque sono anche tante altre, provenienti da diverse decadi e generi musicali, quello che speriamo è di aver creato una proposta originale. 

Come avete scelto il titolo del singolo e quale significato ha per voi?

Esplorazione è sicuramente uno dei brani più significativi per spiegare la nostra idea di suono, e quindi una parte essenziale del progetto.

Al suo interno si possono trovare un po’ tutte le anime della band, soprattutto c’è una sorta di botta e risposta fra strofa e ritornello, dove da una parte emerge il nostro lato più duro e cinetico, e dall’altra parte si entra in un momento di sospensione, dove la ritmica scompare e i suoni si fanno più dilatati ed eterei

È  fra queste due diverse facce, una più minacciosa, l’altra più riflessiva e rassicurante, che andiamo a giocare la nostra partita, simboleggiando i diversi stati d’animo che si possono provare durante un difficile viaggio verso l’ignoto, alla ricerca di un cambiamento importante. Da qui la scelta del titolo che è venuta spontanea.

Potete condividere alcune anticipazioni su cosa i nostri lettori possono aspettarsi dal vostro prossimo lavoro?

Il nostro album uscirà il 5 aprile, sarà composto da dieci tracce e si chiamerà LTG, quindi abbreviazione de La Tempesta Gentile. Il disco si chiamerà così perchè crediamo che rappresenti davvero quella che può essere definita letteralmente come una tempesta gentile.

I suoni saranno aggressivi, con bassi/chitarre spesso dominati dal fuzz e tanti veri e propri muri di suono. Il tutto avrà però sempre una dimensione intima e riflessiva, non c’è nulla che ti urla “in faccia”, ogni suono avrà sempre una sua profondità e una presa morbida. Sicuramente molte di queste sono le coordinate principali dello shoegaze, ma prima di tutto è anche il nostro modo di essere.

Il tema del viaggio, fisico e spirituale sarà centrale, “Esplorazione” ne è il primo episodio.

- 12/02/2024

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