Marco Germani e il suo Abreaction

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Ciao Marco, grazie per essere qui con noi! Cominciamo subito. Era il 2018 quando uscì ‘Abreaction’. Perché una ri-edizione del pezzo e del video?

Sto rivedendo un po’ tutta la mia produzione passata migliorandone la qualità negli arrangiamenti, nell’interpretazione e anche nel missaggio, adattandoli allo streaming e dando le corrette compressioni per essere compatibili con più sistemi di ascolto. Abreaction è un pezzo molto attuale per le tematiche che tratta, visto che siamo stati soggetti a molti traumi ultimamente. Nel video siamo incatenati e questo mi ricorda molto il periodo di lockdown. Conosco parecchie persone che sono rimaste traumatizzate dal Covid-19 e stanno ancora provando a ricostruire la normalità.

Abreazione, un termine che sentiamo poco ma che descrive una situazione comune. Qual è l’origine di questo tema?

In linea di massima bisognerebbe cancellare le conseguenze dei traumi che ci fanno vivere male. Spesso non è possibile e la persistenza del malessere ci porta ad essere traumatizzati anche solo per un suono o una parola chiave. Siamo molto fragili e questo periodo nefasto ha toccato molti nervi scoperti e la gente è diventata strana ed incontrollabile. Abreaction parla un po’ di tutto questo e ci mette in guardia del fatto che è molto semplice essere squilibrati.

Con ‘Abreaction’ cosa vuoi trasmettere all’ascoltatore?

Il brano è volutamente poco dinamico e suonato molto forte, parecchio urlato, sincopato, con molta saturazione e nella parte finale permette a Sofia di salire di intonazione con il ritornello fino al limite della sua estensione, quindi direi che vuole suggerire di essere arrivati al limite sia fisico che mentale. Il mix di Cristiano compatta tutti gli strumenti creando un bel muro di suono “vecchia maniera” e il video di Elisa è fondamentalmente un playback live ma l’essere incatenati ad un parete ci ha limitato i movimenti, penso che si noti che siamo in difficoltà (questa è stata una mia idea) e rende l’effetto un po’ grottesco.

Questo brano rientra nel progetto ‘ Limbo Neutrale’, un progetto costituito da musica, arti visive e due romanzi. Qual è il filo conduttore?

Sicuramente sempre situazioni al limite che sono contestualizzabili con una canzone, una storia fantascientifica, complotti, personaggi ambigui, dobbiamo pensare che dall’oggi al domani tutto può cambiare, ed è effettivamente stato così per un virus, immaginiamoci per una guerra mondiale o l’arrivo di esseri extradimensionali (come nel romanzo).

Siamo ai saluti. Un’ultima domanda: quali sono i progetti per il prossimo futuro? Grazie ancora per la disponibilità.

Ci saranno altri singoli rieditati e nuovi inediti, il terzo e conclusivo capitolo del romanzo, il fumetto, nuovi videoclip e ovviamente dei live, grazie a voi per lo spazio…

Video link: https://www.youtube.com/watch?v=RdfJNdTVIes

- 19/05/2022

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