Luigi Puccio, Human 4.0 per raccontare l’evoluzione umana

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È tornato disponibile l’ultimo libro di Luigi Puccio, dal titolo Human 4.0 la tecnologia per Servizio, da basso verso l’alto (La Rondine), la seconda e fortunata pubblicazione dell’autore calabrese, dopo il successo di Industry 4.0. Innovazione, Creazione e Cambiamento nel Mondo del Lavoro (Youcanprint, 2022). Il saggio che va a presentare il complesso rapporto tra l’evoluzione umana e l’evoluzione tecnologica. In un racconto che mischia l’aspetto umanistico dell’umanità in rapporto alla sua sete di conoscenza. Una continua evoluzione fortemente influenzata dal mondo circostante e dalle quattro rivoluzioni presenti nella storia. Insomma, l’ambizione di un futuro migliore, ma restando essere umani, attraverso un binomio inscindibile tra tecnologia ed essere umani.

Un libro che nasce dai risultati di Industry 4.0, ma con una variante più umanistica?

Tutto parte dal mio primo libro, dove utilizzavo un linguaggio più tecnico e cercavo di far capire l’attuale momento storico attraverso le fasi dell’evoluzione industriale. Arrivando così a questa quarta rivoluzione legata all’avvento della tecnologia. Questo libro quindi nasce dalla volontà di dare una risposta alle domande che mi sono posto in questi anni come: l’essere umano, che fine farà? La tecnologia sarà di supporto o prenderà il sopravvento?

L’esigenza nasce quindi nel dare una risposta alle tue domande, ma cosa ti aspetti dal tuo tipo di lettore modello?

Mi aspetto che le persone possano prendere consapevolezza del momento storico in cui siamo. Anziché essere solo spettatori passivi, offro degli elementi per diventare attori attivi. La mia speranza è che possano comprendere gli strumenti che metto a disposizione in questo libro e che lì utilizzino per capire il mondo circostante.

Nel libro, tratti di questa evoluzione tecnologica e umana e parli anche di: “rieducare gli occhi per vedere oltre e non fermarci al singolo mezzo”. Una sorta di rieducazione anche allo spirito critico della vita…

Sicuramente sì! A livello tecnologico spesso ci si ferma all’apparenza del momento e alla superficialità delle cose e ci si lamenta di questa cosa. Oggi abbiamo la possibilità di essere connessi e interconnessi con il mondo. Quindi, perché non prendere la parte positiva e utile di tutto questo? Dal mio punto di vista, l’obiettivo deve diventare quello di sforzarsi di andare oltre a quello che si vede. Riuscire ad avere lo spirito critico per valutare quello che ci circonda.

Grazie all’avvento di internet abbiamo un potenziale illimitato di conoscenze. Questo quindi ci fa perdere l’abitudine di approfondire e conoscere le cose. Succede perché abbiamo questo potere illimitato tra le mani?

Questo è sicuramente uno degli sviluppi della situazione. Oggi abbiamo tante informazioni a portata di mano e che possiamo conoscere in tempo reale. Questa sensazione di “conoscenza”, fa credere di essere esperto in qualcosa, anche se ovviamente non è così. Lo spirito critico ti deve riportare a ricercare, a scavare e a studiare. Oggi in quanti sono disposti a farlo?

Quello che proponi in questo libro, è la possibilità di avere gli strumenti per capire e comprendere ciò che ci circonda. Ma quanto è importante avere gli strumenti giusti per capire?

È fondamentale secondo me avere gli strumenti per comprendere il mondo che ci circonda! A fine lettura, il lettore ha più contezza di quello che accade nel mondo e riesce così a vivere meglio in mezzo a tutta questa tecnologia. Oggi facciamo parte di un mondo altamente tecnologico, dove il lavoro, la socialità e l’istruzione si è evoluta di pari passo. Siamo iperconnessi alla società e sarà sempre così. Nessuno può e deve rimanere indietro.

Questo è un libro che nasce dalle domande che ti sei posto in questi anni?

Certamente! Io mi pongo sempre degli interrogativi. Ognuno di noi dovrebbe porsi delle domande prima di lasciare questa terra. Domande importanti e fondamentali per il nostro futuro. Siamo bombardati dalle informazioni, ma alcune domande non possiamo non porcele.

Nel libro tratti anche l’agenda 2030, dove presenti i macro obiettivi per salvaguardare l’essere umano e il pianeta.

Dal mio punto di vista, sono solo i punti di partenza. Bisognerebbe tornare alla condivisione e ai valori che un tempo c’erano e che oggi, con questa evoluzione, non ci sono più. Le istituzioni che hanno aperto la via, oggi stanno venendo meno. Questi principi devono aprire la strada. Oggi dobbiamo ritrovare quei valori e quelle qualità che possono portare l’essere umano a rimanere su questa terra come specie dominante.

Tra i principi che mancheranno, accenni anche alla perdita dell’empatia, una mancanza importante per l’uomo del domani?

Sì! Tante volte mi soffermo ad osservare l’essere umano e quello che accade intorno a lui. Non vedo più quella luce negli occhi, quel fuoco dentro che lo ha portato a progredire nel corso della storia. Bisognerebbe riportare un po’ l’attenzione dal cervello al cuore. L’essere umano non è una macchina e se perde quelle caratteristiche essenziali, utili per la socialità, rischia di perdere anche il suo futuro. L’empatia per me è fondamentale.

Un libro che presenta due facce, quella più pratica tecnologica e quella più umanistica filosofica e sociologica. Due lati della stessa medaglia inscindibili tra loro per comprendere al meglio questo libro…

Esattamente! Sono due facce della stessa medaglia e secondo me sono imprescindibile per avere un’idea completa di questa evoluzione. Entrambe sono fondamentali per la giusta comprensione della tecnologia, dell’uomo e dell’evoluzione.

 

 

- 28/02/2024

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