La vena verde di Alessio Arena (I Quaderni del Bardo Edizioni)

  • WhatsApp
  • Telegram
  • Reddit
  • LinkedIn

E’ difficile poter trovare nella nostra più immediata contemporaneità autori e scrittura in grado di sorprendere e lasciarti con più domande che risposte, alla fine della lettura di un volume. Forse anche perché tutto oggi appare così veloce, e inconsistente che anche la letteratura e la poesia, ormai stanno per gettare le armi in segno di definitiva arresa all’anonimato dilagante. Già perché lo scenario che si apre sulla cultura odierna nel senso più ampio del termine (arte, poesia, teatro, letteratura, filosofia etc), appare una messa in scena dove i protagonisti sono più gli allori, le recensioni, i riconoscimenti, i premi piuttosto che la sostanza. Poi qualche volta il corso degli eventi, ed una destinalità imprevedibile ti regalano qualche sorpresa … Ma andiamo con ordine.  Esce per la casa editrice salentina i Quaderni del Bardo Edizioni La vena verde di Alessio Arena, confermando ancora una volta la vocazione della casa editrice nello scovare le eccellenze giovani del panorama culturale italiano. Il volume pubblicato è stato voluto e selezionato dalla scrittrice e poetessa Chiara Evangelista. La cura grafica al sempre più bravo Giuseppe Mauro.

Un’opera La vena verde fluida nel suo scorrere fenomenco di parole, che rispetta i parametri metrici e ritmici di un poiein ontico introspettivo e psichico che è analisi pura, nel senso letterale del termine ovvero di sciogliere tutte le oscurità dell’inconscio. Le presenze in questo libro non sono personaggi in cerca d’autore, ma sono entità ben strutturate, che richiedono nel mettersi in scena veramente un grande impegno, soprattutto perché l’Autore sa benissimo che lavorando sull’inconscio, i mostri che si è in grado di liberare difficilmente li si può tenere a bada.

 

Dichiara l’Autore: “- La vena verde – è un atto d’amore: un amore mancato, sofferto, fragile, contraddittorio, ma comunque amore. La storia è inventata dal sottoscritto, ma, nonostante questo, è più vera del reale. Ho cercato di raccontare, almeno in parte, la disperazione, la rabbia, le nostalgie e le passioni contraddittorie di una delle tante donne che sono state prigioniere di una casa di cura e di custodia. La mia protagonista esprime inoltre un mondo interiore che sintetizza le esperienze e i sogni di tante donne che, oggi come ieri, lottano per affermare la propria indipendenza in contesti sociali esclusivi, bigotti e sterili. Attraverso la sua voce, ho voluto soprattutto trasmettere l’urlo dei diversi di ogni genere, epoca e luogo che sempre sono stati strategicamente relegati ai margini delle società dai potenti di turno.”

 

“E come non riconoscere nell’io narrante del monologo di Alessio Arena una sconnessa sfida alle istituzioni? Portatrice di ricchezza il cui ruolo all’interno del tessuto sociale viene squinternato in un istante, donna sgretolata dal dubbio, moglie carica di desiderio, e che desiderio suscitava, rosa dal tarlo del matrimonio d’interesse, madre gelosa della figlia: nella donna coesistono e cozzano così tante pulsioni e pressioni da rendere ineludibile il verdetto. Al termine della parabola, una psiche così impreparata e così sollecitata non può che cedere alla devastazione. Supponendo di scrutarla attraverso poche fotografie sbiadite, la protagonista ci scruta e ci accusa. Vittima dell’aridità, se non della crudeltà, del marito? Scomoda denuncia delle debolezze, a tratti financo dello squallore, dell’uomo? Prodotto di una delle regioni più arretrate e più logoranti d’Italia? Creatura che si reputava protetta da una barriera di incontestabili parametri ridicolizzati dalla vita cittadina, dal successo del consorte scrittore, dal fato? Purtroppo per la donna, sarebbe lecito rispondere affermativamente ad ognuna di queste domande. Una donna semplice, disarmata, si trasformerà in ispiratrice e specchio di un’epopea, in protagonista del viaggio più periglioso: quello dell’essere umano dentro se stesso. Soltanto i matti, svincolati dal concetto di opportuno, sono davvero liberi. Ma, per chi non è riuscito a emanciparsi, per chi non ha sciolto le briglie della repressione, questa libertà è intollerabile. (Dalla postfazione di Fabrizio Catalano)

Alessio Arena è nato a Palermo il 12 ottobre 1996. Nel 2018 si è laureato in Lettere con lode presso l’Università degli Studi di Palermo. Nel 2020, in anticipo di un anno accademico, ha conseguito la Laurea Magistrale in Scienze storiche con lode presso l’Università “La Sapienza” di Roma. Dal 2018 conduce «La biblioteca di Babele», rubrica di lingua e cultura italiana trasmessa dalla Radio Nazionale argentina. Dal 2018 è collaboratore della sezione «lingua italiana» di Treccani. Dallo stesso anno è Ambasciatore del C. P. per il Club per l’Unesco di Matera attraverso il progetto «Distributori di Poesia». Dal 2019 è cultore di storia del costume presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo. Dal 2020 è cultore di letteratura e filosofia del teatro, di storia dello spettacolo e di storia del cinema e del video presso l’Accademia di Belle Arti di Roma. Ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti a livello nazionale ed internazionale tra cui nel 2016 il I Premio Internazionale «Salvatore Quasimodo», nel 2018 il Premio «Virgilio Giordano» e il Premio «Italia Giovane» a Roma, nel 2019 il Premio Internazionale della World Poetry Conference in India e nel 2020 il Premio «Costa Normanna» della Fondazione Maison France-Italie. È, inoltre, curatore della collana di poesia contemporanea “Metro” per la casa editrice Edity. Ha pubblicato in numerose riviste e antologie poesie e articoli scientifici e divulgativi di argomento letterario, artistico, teatrale, linguistico e storico. Ha pubblicato, fino ad oggi, nove libri, tra cui cinque raccolte di poesie e due saggi. Alcune sue opere sono state tradotte in spagnolo e in arabo. Nel 2014 ha curato la raccolta di poesie scritte da Nino Quaranta, intitolata «Poesie rustiche». Nel 2015 ha pubblicato la raccolta «Discorsi da caffè». Nel 2016 ha pubblicato la raccolta «Cassetti in disordine» (Mohicani Edizioni) e la raccolta «Lettere dal Terzo Millennio» (Mohicani Edizioni). Nel 2017 pubblica la raccolta «Campi aperti» (Edizioni Ex Libris). Nel 2018 pubblica il saggio «Il mondo a ribaltone. Il teatro nel gesto di Dario Fo» (Edizioni Ex Libris). Nel 2019 pubblica la raccolta «Il cielo in due» (Edizioni Ex Libris). Nello stesso anno pubblica, con Elisa Iacovo, il libro-intervista «L’importante è che non diventi un’abitudine» (Anscarichae Domus). Nel 2020 pubblica il saggio «Nero accidentale» (Palermo University Press).

In copertina

 

Opera di Mattia Pirandello

 

Correzione di bozze e interventi di critica: Andrea Emanuele

Info link

 

AMAZON

https://www.amazon.com/dp/B08HT86W9X?ref_=pe_3052080_397514860

- 18/09/2020

ISCRIZIONE ALLA NEWSLETTER

Subscribe

* indicates required
© Cyrano Factory è prodotto da Media Factory Adv. All rights reserved.
ACCEDI CONTATTI REGISTRATI AUTORI