
Con il nuovo singolo “Connessioni sospese”, Joline Terranova racconta una generazione che vive l’amore dietro uno schermo, tra chat, attese e silenzi digitali. Il brano, ispirato a una storia vera, si muove su un sound pop moderno e intimo, capace di mettere in luce quanto la tecnologia abbia trasformato anche i sentimenti più autentici.
Nel videoclip girato a Castellana Sicula, la cantautrice traduce in immagini la delicatezza e la distanza che abitano la canzone, tra paesaggi sospesi e tocchi di estetica vintage. Il grammofono, simbolo di un’epoca in cui la musica era fisica e condivisa, diventa il filo conduttore di una riflessione più ampia: quanto spazio resta, oggi, per la connessione reale?
Abbiamo parlato con Joline Terranova di regia, emozioni e del linguaggio visivo come estensione naturale della sua musica.
Il video di “Connessioni sospese” è stato girato a Castellana Sicula. Perché hai scelto proprio questa location?
Beh.. Castellana Sicula possiede ancora il silenzio dei paesaggi incontaminati ecco da dove nasce questa scelta.
I paesaggi sospesi e silenziosi rispecchiano perfettamente il senso del brano: come sei riuscita a tradurre in immagini le emozioni?
Fare regia è il mio forte, quando scrivo non solo creo delle scene nella mia mente ma già da subito riesco a scrivere anche come metterle in scena.
Cosa ti ha colpito maggiormente nel lavoro di regia condivisa con Nico Bellone, Francesco Muratore e Ninni Arcuri?
Siamo prima di tutto amici, tranne Nico che è la mia dolce metà e poi siamo un team, un grande team pieno di esperienza in ambito artistico. In generale mi ha colpito il fatto di essere d’accordo su ogni scelta durante le riprese, il ché non è sempre facile.
La contrapposizione tra vinile e pop odierno nel video ha un forte impatto simbolico: da dove è nata questa idea?
Questa idea è di Ninni Arcuri, appunto trovandoci in una delle sue location con arredamenti Vintage ad un certo punto lui mi dice:”Jo perché non provi a metterti lì vicino al grammofono e lo metti in funzione tu?!” “Ahahah.. che grande idea” gli dissi, d’altronde il grammofono era lì ad aspettarci per dare un tocco anche abbastanza contrastate tra ciò che era la musica di un tempo e ciò che è adesso.
Quanto è importante per te il linguaggio visivo come estensione della tua musica?
Per me è tutto, è il modo diretto di trasmettere emozioni insieme alla gestualità.