Il brano “Siamo tutti centurioni” dei Torre della Muda esplora la connessione umana attraverso il simbolismo dell’Impero Romano, riflettendo sul nostro legame come unica grande comunità. La band sottolinea che, nonostante le contraddizioni della società moderna, siamo tutti connessi, sia dal nostro patrimonio genetico che dalla tecnologia. Il tema della responsabilità collettiva emerge con forza, invitando a superare l’individualismo e a pensare al “prossimo” come parte di un’unica grande umanità.
Anche se l’Impero Romano è noto per le sue conquiste e contraddizioni, la band vuole far riflettere sul fatto che, pur non potendo cambiare il passato, possiamo agire nel presente. La loro musica, che mescola storia e modernità, ci esorta a prenderci cura del mondo in cui viviamo, senza cadere in ideologie del passato.
Dopo “Siamo tutti centurioni”, i Torre della Muda preparano l’album “Momento Eterno”, in uscita nel 2025.
Il brano “Siamo tutti centurioni” evoca l’idea di connessione umana tramite il simbolismo dell’Impero Romano. Quanto pensate che questa connessione si rifletta oggi nelle nostre società moderne? È davvero possibile sentirsi parte di una storia comune in un’epoca così frammentata?
Più che un mero simbolismo possiamo dire che è un dato di fatto ed è proprio su questo che noi vogliamo far riflettere chi ci ascolta. Volenti o nolenti siamo tutti connessi, sia dal nostro patrimonio genetico che dalla società tecnologica in cui viviamo, è una continua connessione a livello globale. La storia di tutti popoli, grandi o piccoli, giovani o antichi, ci ha portato ad essere oggi un unica grande comunità, con tutte le sue contraddizioni e con i suoi contrasti, ma siamo un unico popolo di esseri umani.
Nel virgolettato dichiarate: “Non laviamocene le mani”, un richiamo alla responsabilità collettiva. Come vedete questo concetto all’interno del sistema musicale attuale, dove spesso si promuove un individualismo sfrenato? Che responsabilità sentite voi, come artisti, nel trasmettere certi valori?
L’idea è proprio quella di far riflettere su questo, non possiamo continuare con questo individualismo, “io conto conto di più degli altri”, “il mio paesino è migliore di quello accanto”… così facendo lasciamo la spazzatura (fisica o ideologica) al, così detto, prossimo senza renderci conto che noi siamo il “prossimo” di qualcun altro. É un cane che si morde la coda. La musica ha il potere di arrivare ben oltre i confini del paesino e quindi ha anche il dovere di trasmettere dei messaggi che invitino alla riflessione e alla responsabilità a livello globale.
La grandezza di Roma è stata costruita su conquiste, ma anche su tante contraddizioni. C’è un lato di oscurità che volete evocare nella vostra canzone? Come vi rapportate all’idea che la storia umana è anche fatta di conflitti e divisioni?
L’essere umano da quando è nato è sempre stato una “bestia” piena di contraddizioni, di amore e morte e non possiamo far finta che non esista il “lato oscuro” in ognuno di noi. L’impero romano ha conquistato, ammazzato, violentato e fatto mille e più atrocità e contemporaneamente ha costruito strade, strutture, leggi e arte che ancora oggi ci affascinano. Adesso però ci troviamo in un periodo storico dove stiamo iniziano (non in tutto il mondo) a pensare che forse, forse, il lato oscuro fatto di guerra e devastazioni lo possiamo controllare, tenere a bada, sappiamo che non è una bella cosa fare guerra al vicino di casa, per quanto per centinaia di migliaia di anni è stato così. La storia è la storia e non la possiamo cambiare… ma il presente si! E purtroppo ci siamo anche accorti che non possiamo demandare questo compito alle future generazioni, bisogna cambiare ora.
Nella vostra musica richiamate l’eredità dei popoli antichi, come quella di Roma, ma allo stesso tempo volete parlare al pubblico di oggi. Come siete riusciti a mantenere questo equilibrio tra storia e modernità senza cadere troppo nel passato?
La storia dell’impero romano la possiamo vedere ovunque intorno a noi e in quello che facciamo ed è stata spesso rievocata per motivi propagandistici da determinate ideologie e pensieri politici estremi, noi vogliamo dare una lettura opposta di ciò che è stato ma soprattutto di cosa dovrebbe portarci a fare oggi. È un po’ come dire “Roma ha conquistato il mondo quindi il modo è nostro” oppure “Roma ha conquistato il mondo, prendiamoci cura delle persone che vivono in questo mondo”
Dopo l’uscita di “Siamo tutti centurioni”, quali sono i vostri prossimi impegni?
Il prossimo appuntamento sarà nelle prime settimane del 2025 quando uscirà l’album completo dal titolo “Momento Eterno” e non vediamo l’ora di farvelo sentire!