Intervista ai FLUTUA: “La contaminazione per un artista è fondamentale”

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Dallo scorso 24 gennaio è in rotazione radiofonica “LUX” , il nuovo singolo del gruppo FLUTUA estratto dal loro primo album “Vota amore”. Cadere negli inferi ballando vorticosamente, indugiare nei vizi, sperando in un colpo di luce: il singolo “Lux” parla di questa dimensione esistenziale sfruttando la metafora del ballo e un mix di sonorità che attinge dall’elettronica e dalla musica dance. «Con noi tornerete a ballare!» dicono i membri dei Flutua, sottolineando l’intento principale non soltanto del singolo ma anche dell’intero album “Vota amore”.

Com’è nata la vostra passione per la musica?
Dana: a passione per la musica è nata prima di me, infatti mia mamma, quando aspettava me, cantava sempre ascoltando musica.  In casa si ascoltava sempre qualcosa perché entrambi i miei genitori erano appassionati di musica. Da bambina suonavo letteralmente la batteria di pentole di mia mamma. I miei giochi preferiti erano sempre a sfondo musicale, costruivo strumenti rudimentali con le cose che trovavo, finché i miei mi hanno acquistato una “vera” chitarra classica.
Devis: prima di una vera e propria passione per la musica è “esplosa” in me la passione per la batteria, per i suoni della batteria! Ogni volta che sentivo una qualunque canzone venivo letteralmente catturato dal suono di cassa e rullante, dagli stacchi “rotolanti” sui tom e sui timpani, dal crescendo di tensione prodotto dai piatti e trovavo incredibile che una persona sola potesse gestire una tale potenza di suoni. Va da sé quale strumento musicale abbia calamitato il mio interesse…
Fabio: molto probabilmente perché mio padre era un musicista e ho avuto questa idealizzazione nei confronti della musica. 

 

Il vostro nuovo singolo “Lux” è un mix sonorità che vanno dall’elettronica alla musica dance. In che genere collocate il vostro progetto?
Il nostro progetto si potrebbe collocare nel genere elettronica dance.

 

Quanto conta per un artista la contaminazione e quali altri stili musicali vi piacerebbe sperimentare in futuro?
Siamo fermamente convinti che la contaminazione per un artista sia fondamentale.  Ascoltiamo i più svariati generi e ciascuno di noi ha i suoi gusti e le sue influenze musicali, che ci permettono di colorare le nostre canzoni con svariati colori.  In un futuro ci piacerebbe sperimentare sonorità più dancehall raggae, hip hop.

 

Il singolo è estratto dal vostro album d’esordio “Vota amore”, c’è un filo conduttore che unisce i pezzi del disco?
Il filo conduttore è quello dell’individuo inserito nel suo mondo, nella società e nel suo tempo. Noi ci concentriamo sull’oggi. Non possiamo evitare di parlare di certe cose, perché sono alla base dei nostri vissuti e comportamenti. Parliamo di ciò che viviamo.

 

Cosa ne pensate di un possibile lavoro all’estero con la musica?
Un possibile lavoro all’estero con la musica per noi sarebbe davvero fantastico.

 

Per concludere, quale messaggio vorreste che arrivasse al pubblico, oggi, attraverso la vostra musica? 
Il messaggio che vogliamo fare arrivare al pubblico attraverso la nostra musica è quello di essere più positivi, più ottimisti riguardo al futuro e ai propri mezzi.  Provare a fare le cose, anziché piangersi addosso.  Chi mai parte, mai arriva.  È fondamentale abbandonare le proprie paure e lanciarsi.

- 11/02/2020

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