Graziella Saverino, la musica per vivere e per raccontarmi

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Graziella Saverino è un’Artista con la A maiuscola e che attraverso la musica si racconta nel tentativo di essere di aiuto a tutte quelle persone che come lei, fanno i conti con pregiudizi e difficoltà. Il percorso di Graziella non è stato facile con ostacoli, impedimenti e momenti no, ma sono stati propedeutici per trovare forza e determinazione, per non abbandonare i propri sogni e il sorriso. Musica, solidarietà e attivismo fanno parte del suo percorso, ma non solo… Graziella è infatti anche una donna, una moglie e una mamma, ruoli che svolge con amore e attenzione.

La musica è per lei il modo di esprimersi e di comunicare, ma anche il suo modo per andare oltre e costringerci a dare attenzione a chi è ancora poco considerato. Con Giuseppe Anastasi (autore già di Anna Tatangelo, Michele Bravi, Carlotta e Arisa), hanno scritto una dolce ninnananna che, in occasione della festa della mamma, celebra e certifica la forza dell’amore, della vita e della maternità come simbolo di resilienza e contro i pregiudizi della gente.

La musica come strumento per raccontarti, ma anche per trasmettere e dare forza a chi ne ha bisogno, con la musica come mezzo per condividere gioia e dolori?

La musica per me è tutto, è un qualcosa che vivo da quando ero piccola e che non ho mai abbandonato. Ho sempre cantato e scritto. E’ esigenza, ma anche necessità di raccontarmi e raccontare non solo la mia vita, ma anche quella di altre persone. Mi piacerebbe mandare questi messaggi di forza e speranza a tutte quelle persone che vivono all’ombra di una disabilità.

La musica come necessità, ma anche come veicolo per trasmettere quindi i messaggi: soprattutto se raccontati nel modo giusto?

Sicuramente si! Ho sempre provato a raccontare determinate situazioni con la giusta delicatezza, ma anche con la volontà di rappresentare al meglio un determinato percorso o situazione. Tuttavia, non è sempre facile, sia per questioni personali, che per questioni di sensibilità, raccontare dei temi delicati. Ecco, sulla disabilità c’è tanta disinformazione e così ho sentito l’esigenza di voler rappresentare questa condizione con onesta sincerità, di mettermi semplicemente “a nudo” senza tanti fronzoli.

Il brano che presto uscirà è il tuo personalissimo modo di raccontare la normalità nella vita e nella disabilità…

Esattamente! Il messaggio che spero di riuscire a diffondere con la musica, è legato proprio alla normalità; oggi sì pensa che sia impossibile amare o essere amati e che sia ancor più difficile mostrare il proprio talento se si è in una condizione di disabilità. Così fortunatamente non è! Nella musica, nella vita e nelle relazioni, non bisogna considerare la disabilità come un mondo a parte; anzi, la gente deve capire che è un mondo che appartiene a tutti e che chiunque può ritrovarcisi dentro.

Graziella Saverino – Ph. Iwan Palombi.

Tra i temi che tratti, c’è anche il tema della maternità. Tu stessa sei stata oggetto di pregiudizi e considerazioni sul tuo essere madre. Possiamo quindi dire che quello che uscirà, sarà un brano da dedicare a tutti e così capire l’importanza del sostegno e del giudizio?

La musica è un veicolo potentissimo e può essere utile per abbattere quelle barriere mentali, culturali e fisiche che spesso troviamo negli altri e nel nostro cammino. Con questo brano, spero di far arrivare questo messaggio a tutti, anche perché solo tutti insieme possiamo sperare in un vero cambiamento.

La musica come ragione di vita e mezzo per raccontarti, ma c’è un artista che ti ha ispirato per questo tuo percorso e con il quale ti piacerebbe collaborare in futuro?

Ci sono tanti artisti che ascolto e che in qualche modo mi hanno influenzato musicalmente e artisticamente. Mina è una fonte di ispirazione, anche se lei è inarrivabile. Poi ci sono tanti artisti di vario genere che seguo; anche perché ascolto un po’ di tutto. Infatti passo dal pop alla musica leggera, dalla lirica al rock. Tuttavia, se dovessi fare qualche nome per un ipotetico duetto, mi vengono in mente due artisti che stimo moltissimo: Achille Lauro e Gigi D’Alessio.

Per la realizzazione del brano ti sei affidata a Giuseppe Anastasi, autore tra gli altri di Carlotta, Michele Bravi, Anna Tatangelo e Arisa. Com’è stato collaborare con lui?

Giuseppe (Anastasi ndr.) è una persona fantastica. Un professionista esemplare che mi ha saputo aiutare e guidare per la realizzazione di questo brano. Entrare in sala d’incisione con lui, con i suoi collaboratori e con Carlotta e condividere pareri e visioni, è stato fondamentale per me. Grazie a lui mi sento più matura come artista e credo che questo brano possa veramente arrivare a tutti.

Qual è l’augurio e l’auspicio che ti porti dietro per la tua musica e per coloro che l’ascolteranno?

La volontà è di raccontare la disabilità senza scivolare nel vittimismo o nel pietismo. Non voglio ovviamente annullare tutto il resto, ma vorrei che si riuscisse a vedere oltre, anche perché dietro la disabilità c’è di più. Ci sono persone, ci sono sogni, talenti e famiglie. Così spero di riuscire a portare con la musica la mia testimonianza e magari dare il via a tante occasioni per altre persone che, come me, vivono delle situazioni non semplici.

- 25/04/2025

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